Cos’è la paranoia? Cos’è quel delirio lucido che si esprime spesso con idee di persecuzione? Qualcuno ce l’ha con me: un alieno, la CIA, la mafia, l’inquilino del secondo piano oppure uno sconosciuto incontrato per caso sull’autobus.
I confini tra realtà condivisa e immaginazione sono più labili di quanto si possa credere tanto che può diventare impegnativo scoprire le radici psicologiche, biologiche o evoluzionistiche che alimentano la pianta dell’esperienza delirante.
La paranoia, nella sua dettagliata descrizione storica e psichiatrica, viene utilizzata come riferimento estremo e per aiutare a trovare un senso nelle forme più sfumate e inconsuete di pensiero che non raggiungono vette di irrazionalità. Sono quelle che eccitano tanto i leader carismatici politici o religiosi quanto i loro seguaci, o che ipotizzano presunti complotti; sono sostenute da identità rigide che facilitano passioni amorose non corrisposte o gelosie malate fino all’omicidio (soprattutto di donne); così come discriminazioni verso il diverso da noi (per colore della pelle, lingua, nazionalità oppure orientamento sessuale), liti, faide e guerre.
Questo libro ci guida nei meandri del pensiero paranoideo servendosi anche delle biografie di personaggi noti – da Davide Lazzaretti al norvegese Anders Breivik, da Stalin a Charles Manson – per illuminare i gradini della piramide che da una base di idee plausibili e condivisibili si restringe fino all’apice del delirio.