QUESTO è UN LIBRO DA LEGGERE CON UN PALLONE A FIANCO.
Un pallone da accarezzare e da sfregare, come la lampada di Aladino. Chi ama il calcio sa che il pallone ha tante storie da raccontare. Storie di partite epiche, gol da leggenda e campioni straordinari che hanno custodito il sogno che avevano da bambini. Sono i nostri Cavalieri della Favola Rotonda, una favola che ogni volta ci emoziona e ci fa battere il cuore.
NEL CALCIO FUNZIONA COSì: C’ERA UNA VOLTA. ED è SEMPRE UNA VOLTA NUOVA.
Ogni storia è una stella che brilla nel cielo infinito della nostra fantasia dove Maradona e Pelé si passano il pallone di tacco, Messi e Cristiano Ronaldo dribblano gli avversari tra finte e controfinte, Baggio e Totti chiudono gli occhi prima di un calcio di rigore. C’è una storia che ci appartiene, perché parla di identità e condivisione. È la storia degli Azzurri, i ragazzi della nostra Nazionale. Da sempre giochiamo al loro fianco. Provando a divertirci, cercando quel piccolo segreto che è la felicità.
Quando avrete finito di leggere l’ultima coloratissima pagina, quando avrete chiuso il libro e la scintilla dell’ultima storia brillerà ancora, solo allora vi accorgerete che il pallone che avete tenuto al vostro fianco vi ha fatto compagnia.
COME UN AMICO VERO. COME UN CAVALIERE DELLA FAVOLA ROTONDA CAPACE – COME VOI – DI RIMANERE IN SILENZIO E ASCOLTARE LA MUSICA DEI SOGNI.
Da vent’anni ha la fortuna di inseguire in giro per il mondo la scia luminosa della bellezza che nasce dal pallone. Ha visto dal vivo centinaia e centinaia di partite nei più grandi stadi del mondo ma anche in atolli di verde nei posti più impensabili. Ha seguito tre Mondiali, in Germania, Sudafrica, Brasile. È rimasto estasiato da tante magie, si è commosso davanti ad altrettante storie. E c’è sempre un pallone di mezzo. Le sue storie le trovate sul «Corriere dello Sport», «Repubblica», «Vanity Fair», «Avvenire», «Guerin Sportivo» e «Calciomercato.it». Ha scritto un bel po’ di libri, Bidoni è stato il primo ed è quello a cui è più affezionato perché ha dato inizio a un genere letterario-sportivo. Ha vinto premi prestigiosi, come il Coni-Ussi e il «Beppe Viola». Università e licei lo chiamano spesso a tenere lezioni su quella spettacolare macchina da sogni che è lo sport. Ogni volta lo emoziona sapere che c’è qualcuno che trova belle le storie che racconta. Ha il privilegio di raccontare il calcio anche alla radio, a L’Italia nel pallone di Radio Rai, e alla tivù, in due trasmissioni storiche della Rai, 90° Minuto e la Domenica Sportiva. Anche il solo immaginare di essere lì gli fa battere il cuore più forte. Gli piace pensare che il pallone – nel suo destino di rimbalzi – rifletta la meravigliosa armonia del mondo. Un grande poeta greco, si chiamava Omero e non giocava a calcio, ha scritto una cosa bellissima. «Non c’è gloria più grande per un uomo che mostrare la leggerezza dei suoi piedi.» I piedi ci portano ovunque, se ci assiste la leggerezza. Ma la fantasia arriva prima. Sappiate che non ha mai smesso di sognarlo, quel gol.