Storie di fuoco, sangue, follia
Ci sono storie vere più agghiaccianti della trama di un thriller e protagonisti così maledetti da superare le più oscure fantasie. È il caso di Ludwig, la diabolica coppia di serial killer che tra gli anni Settanta e Ottanta seminò il terrore in Italia e in Germania, massacrando e bruciando chi non rispettava i suoi rigidi criteri morali. Il nome compare per la prima volta in un volantino dall’iconografia nazista nel quale si attribuisce gli omicidi di un senzatetto, di un omosessuale e di un tossicodipendente. L’inquietante firma tornerà altre sei volte, in seguito agli omicidi di una prostituta, di uno studente, di tre religiosi e alle stragi in un cinema a luci rosse di Milano e in un locale notturno a Monaco di Baviera. Nel 1984 due insospettabili ragazzi – Wolfgang Abel, di nazionalità tedesca, e Marco Furlan – vengono arrestati nel mantovano mentre danno fuoco a una discoteca con dentro quattrocento ragazzi. Da quel momento Ludwig smette di uccidere.
Monica Zornetta alterna l’attività giornalistica – «l’Espresso», «Corriere della Sera», «Narcomafie» – alla collaborazione a trasmissioni televisive – Blunotte di Carlo Lucarelli – e alla scrittura di saggi. Ha partecipato all’antologia Giornalismi e mafie ed è tra gli autori del volume Novantadue. L’anno che cambiò l’Italia e del Dizionario enciclopedico delle mafie in Italia